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Partitocrazia vecchia e nuova.

La rappresentanza è in crisi: è un refrain valido per tutte le stagioni.
E’ stato utilizzato come uno degli strumenti di superamento della cosiddetta prima Repubblica, con la trasformazione del sistema elettorale in senso maggioritario; allo stesso modo è stato utilizzato negli ultimi anni per proporre una modalità di selezione dei capi politici (e anche degli orientamenti politici da assumere) attraverso un rapporto diretto con le istanze e gli umori di ciascun cittadino, con la parvenza di fornirgli uno strumento di partecipazione più democratico e di facile accesso.
La democrazia rappresentativa, forma di governo prevista dalla nostra Costituzione, è invece viva e attuale, e, grazie anche all’esperienza che ci viene dagli errori del passato, può continuare a produrre importanti benefici per lo sviluppo della nostra società: in controtendenza e ambendo al futuro l’Associazione propone un’iniziativa di informazione (e, magari, di formazione) da svolgere in un liceo milanese, aperta ai cittadini, nel corso della quale, partendo dal raffronto tra il contenuto del contratto di governo tra due esponenti politici e quello della mozione di fiducia che la maggioranza del Parlamento ha approvato per legittimare l’azione programmata del Governo, sarà fatto il punto sullo stato di salute delle istituzioni democratiche rappresentative del nostro Paese. In particolare ci si concentrerà sull’importanza della formazione e dell’esperienza politica dei rappresentanti, sulle modalità di esercizio del mandato con autonomia e indipendenza (senza vincolo di mandato prevede la Costituzione) e sui limiti e sulle responsabilità degli eletti ai quali è richiesto il libero e consapevole esercizio delle loro prerogative entro il perimetro delle istituzioni rappresentative costituzionalmente definito.